Luca Doni / Il Tirreno

Ormai giunto alle ultime battute, dopo i successi delle serate musicali, il festival Nessiah, promosso dalla Comunità Ebraica di Pisa, presenta una serata dedicata alle video produzioni Questa sera, al Cineclub Arsenale, ore 21, sarà presente il regista Daniele Segre, fondatore della Scuola Video di Documentazione Sociale «I Cammelli» che presenterà il film «Sinagoghe, ebrei del Piemonte», prodotto assieme alla Rai. Durante la serata verrà proiettato, alla presenza degli autori, Francesco Andreotti, Irene Floriani e Lorenzo Garzella, il video «Pisa anno 5759 – storie e memorie ebraiche», prodotto da Ondavideo e i Cammelli. Per «Nessiah» è un momento ulteriore di espansione, di allargamento delle proprie iniziative e un voler promuovere le produzioni nate sul territorio.
Nel film di Segre troviamo il mondo delle sinagoghe che per gli ebrei non sono solo luoghi di culto. Sono soprattutto un simbolo di forza, di identità, un luogo di memorie e di vita vissuta, di studio e di preghiera. Il ritrarre questi luoghi particolari del Piemonte è ritrarre la presenza ebraica nel territorio. Sinagoghe famose, altre piccole e appartate. è un ripercorrere la storia degli insediamenti ebraici nella regione, a partire dal 1330 sino alle conquiste importanti dell'uguaglianza dello Statuto Albertino dal 1848 alle leggi e la persecuzioni razziali sotto il fascismo.
Daniele Segre continua il suo viaggio di documentazione, famoso il suo viaggio all'interno del mondo dei tifosi di calcio, e di regista cinematografico, ricordiamo «Manila Paloma Blanca», che nel 1992 vinse il premio G. De Negri alla Mostra di Venezia. Il video prodotto da Ondavideo invece cerca le tracce anche attraverso piccoli segni, iscrizioni su mura che ci testimoniano una presenza ebraica a Pisa che risale a mille anni fa. Oggi questa comunità, la più antica dopo quella di Roma si racconta, rivive le proprie memorie. Ricordiamo che il festival «Nessiah» si conclude domani con lo spettacolo «Loskhen, un racconto patrilineare», di Enrico Fink, nella Chiesa di S. Paolo all'Orto di Pisa.